giovedì 10 luglio 2008

SERVIZIO SOCIALE OBBLIGATORIO: CI SVEGLIAMO SOLO ORA?


Mentre la politica italiana va avanti a suon di attacchi e controattacchi praticamente sempre futili e, oserei dire, oramai soporiferi, qualcuno si fa venire qualche brillante idea, ed è già tanto. Si, perché sebbene siamo celebri per essere un popolo di chieccheroni, di pensatori che trasformano brillanti idee in un nulla di fatto, ultimamente anche questo sta venendo a mancare, e parecchio. Negli ultimi tempi si sta assistendo a parer mio, ad un'azione opposta, peggiore. Qualche fatto, qualche procedimento, viene approvato. E sarebbe una cosa buona, se fosse preceduto da un'oculata discussione e ragionamento. Ora ci stiamo accollando non più la nomina di "nullafacenti", ma quella di "nullapensanti", che è peggio. Ma per fortuna, lo ripeto, qualche idea brillante ogni tanto viene fuori, anche se nel 99,9%(forse è un po' poco) dei casi si conclude con un nulla di fatto assoluto. Mi sto riferendo ad una brillante idea saltata in mente al signor Stefano Valdegamberi, assessore alle politiche sociali della regione Veneto. Quest'uomo politico, sebbene provenga da uno di quei partiti che costituiscono il regime partitocratico in Italia, l'Udc, è saltato fuori con un'idea ovvia, ma di cui si era discusso troppo poco.
Con l'abrogazione della legge sulla leva militare obbligatoria era venuto a mancare un punto fondamentale nella formazione del cittadino. Un giovane non passava un periodo al "servizio" dello Stato, non gli era più imposto un favore alla comunità che poi, spesso, si rivelava un'azzeccata opportunità formativa. Quindi quell'amor di patria, già molto carente, andava scomparendo completamente, quel "credo" che ti faceva vivere al servizio della comunità senza un compenso in cambio andava dissolvendosi. Quindi come fare per ridare lustro al valore del cittadino come membro appartenente di una comunità, in cui il benestare ed il futuro di essa prescinde dal servizio pubblico di ogni cittadino? Attuando la proposta di Valdegamberi, per esempio. Quest'idea prevede l'istituzione obbligatoria del servizio civile per i giovani. Un'idea quindi che gioverebbe a molte parti, quindi. Vi spiego perché: il giovane, come già detto, si troverebbe in una condizione di aiutare, collaborare al benessere della società. Ritroverebbe quindi, forse, un senso di appartenenza, un sentimento d'interesse verso il bene altrui. Ma oltre ai giovamenti di tipo morale/formativo sul giovane volontario ci sarebbero numerosi vantaggi per la comunità, per i disagiati, per la popolazione intera. Una proposta quindi sicuramente positiva e seria, da attuare al più presto. Ridare interesse ai giovani nei confronti della comunità è un passo fondamentale per una rinascita nazionale. Valori quali l'amor di patria, la generosità e la solidarietà sono prerogative per una nazione che vuole rinascere. E devono appartenere anche a noi, italiani.

4 commenti:

Simone ha detto...

il mio ultimo post vi piacerà parecchio :)
Sono calato in quantità, non in qualità!

Anonimo ha detto...

Certo che potrebbe essere formativo questo servizio civile, molto più di quello militare.
Per un giovane, avvicinarsi a certe realtà sociali, degradate, misere ... dovrebbe davvero aiutarlo nella crescita, nella maturità.
E, indubbiamente ne gioverebbe la collettività.
Si', come scrivi tu, ogni tanto qualcuno - anche se italiano - ha delle buone idee.

Ciao!

Udin ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Udin ha detto...

complimenti,hai ricevuto un premio. ti aspetta nel mio blog.
ciao