martedì 22 aprile 2008

IMMIGRAZIONE:UN PROBLEMA O UNA RISORSA PER LO STATO?

Come tutti sanno il PDL ha vinto, e a salire sul trono dei vincitori è stata anche la Lega Nord, che ha sbalordito tutti ottenendo moltissimi voti. Tra le cause di questo sbalorditivo risultato c'è sicuramente la decisa posizione occupata da Bossi & company in tema di immigrazione. La gente è infatti stanca, stufa di questa vita da italiano d'oggi, fatta di sacrifici da fare ogni giorno e di sempre meno sicurezza e giustizia. Quindi, come spesso accade, l'italiano medio deve cercare un capro espiatorio, deve trovare un obiettivo su cui far sfociare le sue proteste ed i suoi attacchi. Gli immigrati, anche a causa di gravi vicende che hanno caratterizzato la vita da criminale di molti dei loro connazionali, vengono quindi sempre più mal visti. Ora io, più che espormi troppo su questo argomento, dando opinioni personali e cercando soluzioni, voglio raccontarvi quel che ho visto soggiornando per qualche giorno, da turista, a Roma. Sta poi a voi trarne le conclusioni e farvi un'idea.
A Roma, cosi' come in molte delle grandi città, il problema immigrazione è pressante:ne ho avuto la conferma con i miei occhi. Già arrivando alla stazione ho visto gruppi numerosissimi di immigrati comodamente sistemati su marciapiedi mentre chiaccheravano piuttosto chiassosamente tra di loro. Cosi' mi è sorta spontanea la domanda: ma cosa fanno questi per vivere, se li vedo costantemente(ci sono passato molte volte dinnanzi alla stazione) intenti a chiaccherare o a giocare a carte? Sinceramente non ho trovato risposta che soddisfi pienamente questa domanda. Ma questo è solo l'inizio di quel che si può notare a Roma. Visitando altre aree molto frequentate dai turisti infatti non si notavano tanto immigrati "fannulloni"(tranne qualche mendicante con visibili segni di malattie), bensi' gente che secondo me facendo quel lavoro faticavano ben più di molti lavoratoriiani:facevano i "vu' cumprà". Ce n'erano moltissimi, veramente troppi; non c'era angolo della Fontana di Trevi che non era popolata da uno di questi. Quello che vendevano erano più o meno tutte cianfrusaglie, da qualche ombrello, a qualche pupazzetto, fino a passare ai soliti foulard. Data la concorrenza che c'era immagino che, pur lavorando ore ed ore, quello che potevano portare a casa era veramente poco.
Accanto a questi c'erano i soliti furboni, che vendevano merce ben più appetibile, ma penso anche molto più illegale:parlo dei commercianti di merci contraffatte. Era davvero facile trovare uno straniero che ti vendeva a buon prezzo una cintura taroccata, oppure una borsa del tutto simile ad un'originale.
Ora, dopo aver riassunto il più brevemente possibile quello che mi è apparso dinnanzi ai miei occhi, mi sorge spontanea una riflessione:è poi cosi' conveniente venire in Italia? Per loro forse si, almeno in parte, anche se si possono sognare quello che avevano sperato venendo nel nostro paese. Ma per noi? Per noi di certo no. Almeno in questo stato. Riempire le strade di vu cumprà ha deluso le aspettative di tanti immigrati, diminuito la buona immagine dell'Ialia nel mondo(ho visto molti turisti abbastanza scocciati dalle pressanti offerte dei vu cumprà) e soprattutto danneggiato gravemente tanti dei nostri commercianti. Insomma, un immigrato che viene in Italia in cerca di fortuna dovrebbe avere la possibilità di fare un lavoro serio, altrimenti è meglio, sia per lui che per noi, che non ci venga.
E voi, come la pensate?

2 commenti:

Nico ha detto...

Al di là di tutti i racconti e le esperienze che si possono fare con i clandestini o gli immigrati più "malfamati". Io penso una cosa: il problema immigrazione incotrollata perchè non è mai risolto?
La risposta è solo una: gli immigrati fanno comodo ai politici. Altrimenti credete che ci voglia molto risolvere quella questione? Ci sono alcuni trattati europei che ti impediscono di muoverti in determinate circostanze, beh...esci da questi trattati e torno sovrano sopra il tuo territorio!

Simone ha detto...

Penso di aver espresso i commenti più interessanti qui http://arcadianet.blogspot.com/2008/04/su-anno-zero-parte-seconda.html